Allora è partito un progetto (anche se a Trento, non certo la città più pericolosa d'Italia), il progetto e-Security: si raccolgono tutta una serie di informazioni, di polizia, ambientali, sociali ecc.; si da tutto in pasto al calcolatore e se ne tira fuori una mappa della possibile distribuzione futura di atti criminali. Lo scopo principale di questo lavoro, come si può facilmente intuire, è concentrare nei luoghi che più ne hanno bisogno lo sforzo di prevenzione e, eventualmente, repressione. Ma può essere utile anche a capire perché in certi luoghi, dove di criminalità non c'è traccia, la gente abbia comunque una forte sensazione di insicurezza. [Podcast]