'Un progetto esemplare per l'internazionalita', la collaborazione col territorio e perche' interdisciplinare''. Cosi' Daria De Pretis, rettore dell'Universita' di Trento, ha presentato il progetto eSecurity, di gestione dei dati per la prevenzione della criminalita'.
Un software in grado di predire i delitti e prevenire la criminalità, per migliorare la sicurezza e la fiducia dei cittadini.
Prevedere un crimine prima che accada è il sogno di tutti i criminologi. Sogno che ora è più vicino alla realtà grazie alla tecnologia Ict.
Accadeva nel film «Minority Report» ma ora può accadere anche Trento. Nella pellicola diretta da Steven Spielberg la polizia di Washington riusciva a prevedere i crimini prima che fossero commessi e ad arrestare i «colpevoli», basandosi sulle premonizioni di individui con poteri di precognizione.
Arriva “eSecurity”, il progetto pilota a livello nazionale finanziato con 448 mila euro dalla Ue che consentirà di disporre di innovativi strumenti digitali per la prevenzione del crimine.
È possibile ottenere grazie alla ricerca e alla tecnologia elementi utili a prevedere il verificarsi di un crimine prima che avvenga, è possibile prevenire il crimine?
Arriva a Trento "eSecurity", il progetto pilota a livello nazionale finanziato con 448 mila euro dalla Ue che consentirà di disporre di innovativi strumenti digitali per la prevenzione del crimine.
Le nuove tecnologie possono aiutare le forze dell'ordine egli amministratori pubblici per migliorare sensibilmente la sicurezza dellecittà.
Il progetto eSecurity al TGR di Rai Tre delle ore 19.00 (min. 9.50).
Arriva "eSecurity", il progetto pilota a livello nazionale finanziato con 448 mila euro dalla Ue che consentira' di disporre di innovativi strumenti digitali per la prevenzione del crimine.
Un nuovo sistema Ict di raccolta dati sul crimine, il disordine sociale e i livelli di insicurezza percepita dai cittadini.
Prevedere i reati e aiutare le forze dell'ordine a gestire disordine e insicurezza in città: è quanto si propone il progetto eSecurity, ideato dal centro di ricerca eCrime della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Trento e dalla questura di Trento e realizzato in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e il comune di Trento, con il finanziamento dell'Unione europea.
Oggi la polizia predittiva non è più fantascienza grazie a un software che utilizza una serie di sofisticati algoritmi sarà possibile infatti prevedere statisticamente dove, come e quando si verificherà un reato.